Dopo l’addio alle pellicce, la maison Armani elimina la lana d’angora dalle proprie collezioni, compiendo un altro passo verso l’etica e la sostenibilità. Con un annuncio su Twitter, il Gruppo Armani si impegna a eliminare questo materiale a partire dalle collezioni dell’autunno-inverno 2022/2023, in tutte le sue linee Come altri grandi marchi nel mondo, anche Armani si orienta verso la creazione di una moda animal-free: una svolta che il Gruppo ha iniziato già nel 2016, con l’eliminazione delle pellicce da tutte le collezioni, anche grazie all’intervento di associazioni animaliste come LAV e PETA.
E anche Elle International dice addio alla pubblicità di pellicce, una svolta epocale nel mondo della moda: Sono 39 le edizioni di ELLE in tutto il mondo che aderiranno alla nuova policy; per 13 di queste pubblicazioni è già in vigore, per 20 lo sarà dal 1° gennaio 2022, e per 6 dal 1° gennaio 2023. L’azienda ha adottato misure per garantire che l’intera rete ELLE diventi fur-free il più rapidamente possibile. Con 6,6 milioni di copie vendute ogni mese, 175 milioni di contatti e 400 milioni di visualizzazioni delle pagine, la scelta di ELLE avrà un impatto davvero importante.
Arriva in tv lo spot che fa riflettere sulla connessione tra animali e carne. Quanti di noi muniti di coltello, sarebbero in grado di uccidere un animale per mangiarlo? Probabilmente nessuno. Il paradosso della carne è spiegato in un video di 30 secondi Suona il campanello arriva la cena per 2 a base di carne, ordinata mentre sul divano si coccola l’amico a 4 zampe. Ma invece del solito sacchetto ecco che appare un piccolo maialino; il fattorino li rassicura sul fatto che la carne è fresca e consegna alla coppia un coltello, omaggio per i nuovi clienti. Lo shock è servito. Lo spot televisivo sarà lanciato a febbraio da Viva! – importante associazione animalista britannica.
Continuiamo a parlare di spot ma torniamo in italia perchè quello lanciato da Parmigiano Reggiano, in poche ore è riuscito a far indignare mezza Italia, tanto che moltissime persone e pagine social stanno prendendo le distanze dal brand. Molti si sono indignati solo per il fatto che Renatino dello spot, dipendente di parm, regg dice di lavorare lì da quando ha 18 anni 365 giorni l’anno, quindi senza mai un giorno di riposo e che è felice così. In pochi però, se non i consumatori consapevoli, si sono accorti delle immagini surreali che vorrebbero far credere a mucche e vitelli felici e coccolati. Ma il web non perdona, e aziende come Parmigiano Reggiano, o grana padano, e tutte quelle che vogliono far percepire al consumatore, una realtà ben lontana dalla verità, oggi devono fare i conti con immagini reali documentate da associazioni come essere animali e animal equality diffuse da anni attraverso la rete.