La puntata di “Indovina chi viene a cena” andata in onda domenica 19 aprile su Rai 3 punta i riflettori su un problema ambientale senza precedenti: ogni anno si producono 400 milioni di tonnellate di plastica, delle quali 8 milioni vengono disperse negli oceani. A farne le spese sono gli animali marini, ma anche l’uomo: chi mangia pesce mangia anche plastica, la plastica è nell’acqua che beviamo e nell’aria che respiriamo, tanto che ogni anno una persona ingerisce oltre 100 mila microplastiche, ovvero l’equivalente di una carta di credito a settimana. Indubbiamente possiamo fare la nostra parte, magari facendo i conti in famiglia, forse un depuratore ci costerebbe meno rispetto alle scomode e pesanti casse di  bottiglie di acqua minerale in plastica, scegliere di acquistare materiali biodegradabili anche se un po’ meno convenienti di quelli in  plastica, insomma cercare il più possibile di aiutare noi gli animali e il nostro pianeta. Consumare pesce oggi rispetto a 40 anni fa, può essere più pericoloso per la salute: a rivelarlo è uno studio recente pubblicato sul settimanale di divulgazione scientifica New Scientist, secondo il quale i pesci oggi sono infettati  283 volte in più di parassiti rispetto agli anni ’80. La ricerca è stata condotta presso l’Università di Washington, a Seattle, da un gruppo di studiosi che hanno analizzato la presenza del parassita Anisakis in 56778 pesci appartenenti a 215 specie diverse, negli anni tra il 1978 e il 2015. I risultati parlano chiaro: in circa 40 anni, la presenza di questa tipologia di parassiti è aumentata di 283 volte. Il consumo di pesce da parte dell’uomo è potenzialmente la causa di una molteplicità di patologie in grado di essere trasmesse dagli animali alla specie umana. La tipologia di patogeni che possono essere trasmessi dagli animali all’uomo include batteri, parassiti e virus.

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