In occasione del Mef l’Incontro virtuale che si è tenuto tra leader politici responsabili dell’80% delle emissioni inquinanti legate ai cambiamenti climatici, tanti appelli e promesse ma nessuno parla di cambio delle abitudini alimentari. Anche il Presidente del consiglio Draghi ha sottolineato che non stiamo rispettando il patto di Parigi ma ancora una volta nessun accenno alla riduzione degli allevamenti e del consumo di carne e derivati animali come possibile soluzione, nonostante già nel 2018, gli studiosi dell’Università di Oxford avevano pubblicato una ricerca nella quale si afferma che i prodotti di origine animale contribuiscono per il 58% alla produzione di gas serra e che la soluzione a questo problema è legata al rimodellamento del sistema alimentare globale.
Si chiama Planet-Score ed è il nuovo sistema di etichettatura volontaria degli alimenti proposto in Francia, pensato per valutare l’impatto ambientale dei cibi. Tra i parametri presi in considerazione, non solo l’impiego di pesticidi, l’impatto sul clima e biodiversità, ma anche gli standard sul benessere animale. L’idea di un’etichetta ambientale sugli alimenti anche se non è una novità in Europa, è da supportare, mentre è davvero un controsenso etichettare un prodotto con la dicitura “benessere animale” sapendo che l’allevamento (intensivo e non), significa privazione della libertà di esseri senzienti, violenza e infine la macellazione, tutto questo non può coincidere con il benessere animale.
Dopo Tesla e Audi, anche BMW punta su materiali vegani, e ha annunciato la collaborazione con un’azienda messicana che produce pelle vegana a partire dalle foglie di cactus. La versione pensata per il settore automobilistico sostituirà i materiali di origine animale in alcuni modelli BMW. La “pelle di cactus” ha le caratteristiche richieste dall’industria della moda, della pelletteria, dell’arredamento e, ovviamente, anche da quella automobilistica: La scelta di BMW fa parte del progetto messo in atto dall’azienda tedesca per ridurre di almeno il 40% il proprio impatto ambientale entro il 2030, con particolare attenzione alle emissioni di anidride carbonica.
Jennifer Aniston debutta come imprenditrice nel settore cosmetico. L’attrice ha infatti lanciato da poco LolaVie, il suo brand di prodotti vegani e cruelty-free per la cura dei capelli. Un debutto che ha richiesto cinque anni di lavoro, prove e sviluppi, ai quali la Aniston ha partecipato sempre in prima persona, per creare una linea di prodotti che rispondessero totalmente ai nuovi trend.Jennifer Aniston è solo l’ultima star, in ordine di tempo, ad aver dato vita a una linea di cosmetici vegani, che rispondono alle richieste di consumatori informati e consapevoli.