Aperto dalla start-up israeliana Future Meat Technologies il primo impianto industriale al mondo in grado di ottenere in vitro quindi senza macellazione animale e senza modificazioni genetiche carne di pollo, agnello e maiale, e prossimamente di manzo. Secondo l’azienda – che è in grado di creare 500 chilogrammi di “clean meat” al giorno, equivalenti a 5000 hamburger – la carne in coltura cellulare può essere prodotta 20 volte più velocemente della carne convenzionale, generando l’80% in meno di emissioni di gas serra e utilizzando anche il 99% in meno di terra e il 96% in meno di acqua dolce rispetto alla produzione tradizionale di carne, il tutto con gli stessi valori nutrizionali.
I dati confermano che entro il 2035 le proteine vegetali “alternative a quelle animali” avranno raggiunto la piena competitività in fatto di gusto, consistenza e prezzo con le proteine animali tradizionali e per questo si prevede che l’11% di tutta la carne, i frutti di mare, le uova e i latticini consumati nel mondo saranno di origine vegetale. Se la tecnologia dovesse muoversi a passo più spedito, questo numero potrebbe arrivare al 22% nel 2035. A quel punto, l’Europa e il Nord America avranno raggiunto il “picco di consumi della carne” e il consumo di proteine animali inizierà a diminuire.
Il Regno Unito considera la possibilità di vietare la pratica di bollire vive le aragoste, già vietata in altri Paesi. Intanto, molti ristoranti inglesi utilizzano un macchinario che, tramite lo stordimento elettrico le rende incoscienti prima di finire nell’acqua bollente. Certamente una soluzione che può far comodo a chef che anche se non hanno a cuore l’animale, non amano sentirlo “urlare” nel momento in cui viene bollito vivo. Dal nostro punto di vista, la scelta vegan è quella che non ha necessità di trovare “soluzioni indolori” perché rispetta e difende ogni forma di vita.
Si chiama Plastic Free July (“luglio senza plastica”) ed è una campagna di sensibilizzazione lanciata nel 2011 dalla Plastic Free Foundation e che consiste nel vivere l’intero mese di luglio riducendo il più possibile i rifiuti plastica: Solo nel 2020 hanno aderito all’iniziativa circa 326 milioni di partecipanti in 177 paesi. Il risultato è incredibile: ogni partecipante ha ridotto del 5% i propri rifiuti in plastica (-21 kg nel corso dell’anno), e in totale sono stati risparmiati ben 900 milioni di chili di plastica. Per 8 partecipanti su 10, ridurre l’utilizzo di plastica usa e getta è diventata un’abitudine da mantenere nel tempo.