Le nuove Linee Guida del Ministero della Salute segnano un evidente passo indietro rispetto alle direttive precedenti sul tema dell’alimentazione vegetale a differenza di quanto sostenuto nelle indicazioni del 2010 – e poi ribadito nelle Linee Guida del 2016, che davano il via libera del Ministero all’alimentazione vegetariana e vegana. Una posizione, quella ministeriale, che non può certamente definirsi aggiornata, nelle nuove linee guida elaborate dal CREA infatti, compaiono non poche citazioni dirette e indirette alla dieta vegana “Più frutta e verdura”, “più cerali integrali e legumi” e “sostenibilità” il professor Leonardo Pinelli Professore associato dell’Università di Verona Diabetologo, Esperto in nutrizione e nutrizione fisiologica a base vegetale, sottolinea che quella proposta dalle nuove Linee Guida è una “Moderna Dieta Mediterranea” che suggerisce consumi di cibi scorretti come carni rosse e bianche, latte e latticini più volte alla settimana, “al contrario dell’originale dieta mediterranea – che prevedeva alimenti animali solo come condimento ai primi piatti della domenica.
Continuiamo a parlare di evidenze scientifiche legate in questo caso ai diritti animali, perché Il Consiglio di Stato ha disposto la sospensione provvisoria della sperimentazione in corso su sei macachi nell’ambito di un progetto delle Università di Torino e Parma sui deficit visivi umani. “E’ l’Ente che sperimenta a dover provare che non esistono alternative a una sperimentazione invasiva sugli animali. Questa la motivazione del consiglio di stato. A favore dei macachi erano stati organizzati cortei e petizioni da parte di LAV delle associazioni animaliste. La Lav chiede ora al ministero della salute “di revocare l’autorizzazione a questo esperimento che, evidentemente, i funzionari della sua Direzione generale hanno fornito senza le dovute motivazioni, come affermato dal Consiglio di Stato” e “di portare in salvo i macachi che sono stati catturati in natura, trasportati dalla Cina e ingabbiati per un test peraltro già effettuato in altri Paesi, e che non ha dato alcun risultato utile ai malati.
Parliamo ora del mercato biologico in Italia che sembra davvero inarrestabile: specialmente nella grande distribuzione, i prodotti alimentari e cosmetici bio sono in continua ascesa, tanto che dal 2009 al 2018 il mercato interno è passato da 1,6 a 4,1 miliardi di euro (+164%), mentre nell’ultimo anno la crescita è stata del 15,1%. Dal 2018 è la grande distribuzione a trainare le vendite del bio con il 47% Un’ascesainiziata negli ultimi tre anni con incrementi a due cifre: +28% nel 2016, +43% nel 2017 e +21% nel 2018.
È in calo il consumo di carne tra la popolazione giapponese, ma solo il 20% dei consumatori che optano per una alimentazione prevalentemente plant based consuma regolarmente sostituti vegetali della carne; la maggioranza, invece, preferisce portare in tavola i prodotti vegetali tal quali, piuttosto che “alternative” che ricordano carne e derivati. Secondo la ricerca, i maggiori driver di cambiamento sono la sostenibilità ambientale e la preoccupazione per la propria salute, e la questione etica.